mercoledì 4 maggio 2011

Il venditore di possibilità





E’ così che appari. Come la pioggia improvvisa di oggi, che bagnava i miei capelli e non il mio ombrello, lasciato a casa a proteggere progetti e sogni campati in aria. Da scriverci sceneggiature, tu. Io non so se poi è possibile vederseli cadere addosso come quelle gocce, i desideri. Quelli veri. Non so se ci si può liberare davvero di uno di questi soddisfacendolo. E non sono in grado di spiegarle, le emozioni. Quelle che il tempo di un giorno non basta per viverle. Quelle che hanno i denti stretti e i pugni chiusi, a sopprimere il grido di un impeto annientante.

Mi hai detto "lo sa, signorina, che a tutto c’è fine e a tutto si può dare inizio?" con quel velo di speranza che a volte sembra non appartenerti. T’ho detto "bisogna dar valore alle cose" con l’intento di mostrarti quanto io dessi importanza alle tue frasi da venditore quale sei. E non di parole, di case, di viaggi, tu promuovi possibilità. Mosso forse dal principio che l’importante, in ogni affare, è guadagnare. Io non baratto e non compro, io prendo quanto posso. E non fingo di provare, o di dare.

E’ così che ti vedo ora. Come uno spettacolo a tempo determinato, che ha una fine, e a cui si potrebbe dare nuovo inizio. Così naturale da nuotarti dentro e mai cercare approdo. Recitato in ogni espressione, a volte. Stanco ad ogni passo, poi. 
Come fossi una sinfonia, tu. Ed io non fossi che il tuo LA.

Tu.

Che sei strumento e nota insieme.




  ►How to play the sound of rain  
   

1 commento:

Eteronima ha detto...

Come ogni cosa, ha un'apparenza e una sostanza.
Come ogni cosa, può essere ammaliante e può essere l'esatto opposto.
 

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