venerdì 8 aprile 2011

Sulla schiena



Scriverò sulla tua schiena di guardare avanti, scriverò sulle tue spalle di muovere passi verso me.


Lo scriverò piano, scivolando sulla linea del tuo equilibrio con una biro qualunque, di un market qualunque, di un paese qualunque.
Lo scriverò sulla pelle, non me ne dimenticherò.
Lo farò lentamente, in piedi, con il viso inclinato ad osservare i tuoi passi, per tornare poi su ad inventarti la nuca, baciata. 

Scriverò sulla tua schiena "guarda lì".
E lo sguardo tuo chissà cosa illuminerà. Le gambe di una donna affascinante, o l’auto più veloce che non s’è fermata al semaforo, il cielo che osserva, o la terra così dannatamente ferma. Chissà se suonerai ancora, se racconterai le storie che ami raccontare, se ballerai, se ballerò. Chissà se avvertirai le mie mani muoversi tra i tuoi nei, e chissà se con le tue le prenderai.





Lo scriverò sulla tua schiena per non soffrire le tue ciglia, parentesi tonde di un discorso mai concluso. O mai iniziato.


Scriverò sulla tua schiena non guardarmi mai,
per chiedere al tuo passato di non farlo mai.
                              


"smettila carissima, finiscila con tutta questa serietà,
ho sempre 15 anni quando muoio nelle grinfie dei tuoi occhi."



►Lady "O", Raphael Gualazzi






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