giovedì 17 ottobre 2019

Donna di cuori - bozze ritrovate di tanto, tanto tempo fa -

Lume di candela, tutto per tutto, la buona sorte che inganna. Doveva essere quello il tempo dei giochi leali, delle armi pari, della fortuna a metà. Perché chi gioca non vuol sempre vincere, e chi vince, sai, spesso non aveva intenzione di giocare. Come un tavolo da poker il nostro tempo, a scommettere su una sola carta: donna di cuori calasti, donna di cuori guardasti. Ma quadri e picche furono i fortunati, e dei fiori non fu che un profondo desiderio. La candela, ahinoi, illuminò per poco, e la cera - ricordi? - si consumò veloce. Fu poco il tempo per vederci chiaro, troppe le strategie da seguire, poche le carte da giocare.
La parola "meraviglia" usasti per descrivermi, le nostre mosse si persero in un bacio, carte e denari gettati per l'aria. L'ansia di noi violenta e improvvisa - cercasti il mio senso, cercasti i miei occhi. "Li vorrei per tutta la notte" dicesti, mentre la partita continuava. Le mie gambe accavallate e quella sigaretta che non fumo più da anni, l'aria di chi sa già che vincerà l'ultima mano : "tanto vinco io", decisamente dissi. E vinsi, io che non volevo proprio giocare: poker d'assi e carte scoperte. Io, la "tua" donna di cuori, con il jackpot in mano, quadri e picche nel mazzo e neanche un fiore ricevuto in dono.