domenica 5 gennaio 2014

Lontano

 
 
 
 
Viste da lontano, queste strade, sembrano rimpicciolirsi. E i margini convergere in un unico punto.
 
La prospettiva, quest'illusione vigliacca che ha più nomi, aspetta movimento. Come si potesse scampare al pericolo dello sguardo, alla sua lungimiranza, alla sua violenza. Come si potesse vedere la fine, e solo e soltanto quella: un punto di arrivo che sia saldo, un viaggio che valga la pena fare, zaino in spalla e sorriso in faccia. Alla distanza, le forme son deformi, e tutto ciò che pare di un verso è esattamente di quell'altro. Son scelte e possibilità amare, talvolta dolci e rare, son chiodi appesi alle pareti. E il quadro è lì vicino, che vuole solo farsi guardare.
 
E' che, viste da lontano, queste strade, sai, son tutte uguali. E pure questa mi par di averla già percorsa: vento forte e zaino in spalla, - allora - ancora col sorriso in faccia. Il punto di vista, quest'illusione ottica che chiamarla così è un debito alla mente, varia eppure è sempre uguale.
 
E' che, visti da lontano, anche noi sembriamo unirci in un unico punto. Lontano.
Ma c'è un'illusione vigliacca che ha tanti nomi e due gambe da guidare: ché non è vero che l'asfalto va restringendosi e i margini toccandosi.
E' la mente la sola ad immaginare. E il cuore l'unico a camminare.
Zaino in spalla e sorriso in faccia.



A quest'anno neonato che ho solo sfiorato,
alla fine della fine
e a tutto ciò che ne sarà.