martedì 18 giugno 2013

Dov'eri? (imperfetti ma assonanti)





E tu dov'eri, eh?
 
Nelle ore appese alla cornetta, ad attendere uno squillo che non sapevo neanche se sarebbe mai arrivato. Nei pomeriggi in autostrada a raggiungere una qualsiasi meta, purché altra meta fosse. Nelle corse per non perdere ancora un altro treno - e nelle attese, quelle pure, di un nuovo viaggio, "magari un po' più in là" -. Nei vicoli arancioni che Roma ti regala, di notte, chiedendo in cambio niente più che uno sguardo attento, avendo in cambio niente più che occhi. In ogni auto che di mattina vedevo passare, assonnata, ed in tutte le volte che ho guardato l'ora, presa dalla paura del tempo. Nelle mattinate passate nel verde, a cercar di cogliere il meglio ed il meglio vederlo solo passare. Tu eri nei miei pensieri ed io solo pensiero ti credevo, fatto di niente, mai visto o toccato, un'idea razionale ma astratta, l'ipotesi nuova di ciò che non hai. Nella schiena, sotto il naso - il tuo odore come primavera si rivela -, negli occhi - ché la tua è immagine conosciuta eppure così nuova e vera - oltre la pelle, nella testa - un pensiero fatto di carne e di carne una realtà - , tra le mani - come allucinazione -, nei polmoni - com'è il respiro, involontario e necessario, eppure impercettibile -, eri là.
 
- E tu dov'eri, eh?
- Io, sai, son sempre stato qua.
 
Sì, eri nell'aria, ti sentivo già.
 
 
(Assonanze imperfette e ridondanti,
la congruenza, la coincidenza,
l'essere due, imperfetti ma assonanti).