E cambieranno le stagioni, sì, cambieranno. Cambierà pure questo vento, che da est soffia come fa al mattino la luce. Si modificheranno i giorni, le carezze, e questo fluttuare nell'aria - come sospesi, ad un metro da terra -. Cambieranno i punti di vista, le certezze, le espressioni del tuo viso. Il sonno si farà più leggero, le risate in sordina, il mio fare e disfare sempre più incerto. Ci saranno piogge e giorni guasti, e la fretta di rimediare al danno prima che i tuoi occhi vedano lo scempio. Echeggeranno grida, graffieranno queste unghie la tua carne d'oro e seta, per poi spezzarsi, stremate dalla mia saliva e dai miei nervi. Ci saranno nuovi odori, e nuove facce da mostrare, toni più crudi, lacrime amare. Cambierà questo cielo che oggi pare dipinto - e le sue nubi, quest'ovatta a disinfettare i cattivi pensieri -, il suo apparire terso e il mio volto incredulo nell'ammirarlo. Muteranno pure i baci, l'impazienza di toccare, anche solo di sfiorare, quel germoglio muto e di velluto. Saranno ore di parole, e lunghe lettere in cui chiederò scusa, e abbracci di rabbia a vestirci di pelle, a curare quei graffi, a saperci qui intatti. Cambieranno i film da guardare, il mio piatto migliore, il sapore del caffè la mattina. Sarà diverso anche il respiro. Diversa sarò, diverso sarai.
Ma i tuoi occhi - quel modo unico e umido che hanno di riempirmi, quel vestito di sguardi che ogni giorno indosso, quel dirmi atono che è dietro le ciglia -, il tuo sguardo quando nel mio si imbatte e si riflette, quello no, non cambiarlo mai.
(Domani, o quando sarà,
uno sconosciuto leggerà)