venerdì 2 settembre 2011

Niente

Quell’attimo che aspettavo, e che lentamente evitavo, quell’attimo pensato e mai vissuto. Eri tu.


Ed erano gocce, a scivolare lungo la cornice di un ricordo. Erano lacrime, o forse solo pioggia, l’acqua che affogava il sentimento. E lo annegava con una lentezza trascinata e angosciata e disarmante.
Ma erano lacrime vere, o era solo pioggia?



Erano giorni sazi di noi stessi, ancora una volta gli stessi. Era facile, guardarsi e non sentire che il fragore di un ricordo, era semplice perdersi e non ritrovarsi più. Ma tu non sei mai stato dato di fatto, né, del mio viaggio, l’arrivo. Tu eri punto di partenza.


Erano fredde le braccia. Era caldo il tuo sguardo. E le parole si perdevano tra le mani. A che serve stare ancora a parlare, mi ripetevo, quando gli occhi non dicono altro che addio? A che serve piangersi addosso se dopo la fine c’è solo la fine e, magari, la speranza di un domani mai stanco?


Non ci sei più. Tu. Ed io. Noi. Non ci siamo più. Niente corse e abbracci, niente baci appena svegli, niente più mani grandi a tenermi, niente. Niente.
Ma tu sei sulla pelle, nella bocca, dentro gli occhi. Sei ricordo che non passa e presente che rifiuta ogni giorno l’idea di esser passato. E un futuro da inventare, e giorni in sospeso da riempire e immaginare. Ché tu sei intorno, dentro e poi più in fondo. Che sei passione incorrotta e emozione mai spenta. Di un perché che conoscevamo solo noi.


Dimmi, è pioggia, quella che bagna il viso e ne cancella i segni – del viverci nostro graffiato – o son lacrime, a cancellare, a sbiadire e a consumare, quello che è stato in inchiostro, e poi in sangue e respiri affannati?


Perché quell’attimo che aspettavo, e che lentamente evitavo, quell’attimo pensato e vissuto e gustato e poi amato,


sei tu.








2 commenti:

raininmysoul ha detto...

Magari questa è solo una parentesi che ti è necessaria e piano piano muterà intensità per forza di cose... magari è l'unico modo per non tornare a picco in una realtà meno 'esplosiva' e 'diversa'... ma un vero ritorno non c'è mai, né al 'prima di allora' né a quello stesso istante in cui è cominciata la tua vita che qui descrivi... goditi questo momento, perché sta ancora svolazzando dentro di te... arriverà il momento in cui lascerai aperte le tue porte per farlo volare via senza rimorsi né rimpianti...
una 'collega' di nostalgia...

utente anonimo ha detto...

Oggi c'è da sciacquarci le facce.

tina

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