lunedì 12 settembre 2011

Non so darti che l'inferno






►Twice, Little dragon


Non so darti che l’inferno.

Mi abbandonavo alle parole e le parole si abbandonavano all’aria, per poi aggrapparsi alle mie gambe. Stringevano, bloccando il sangue e costringendolo alla resa. Come non ne avessi più. Era facile rassegnarsi, quando guardarmi allo specchio voleva dire vedere un’altra. Ancora una volta combattente vinta.


Cominciò a piovere. Le parole, quei macigni, resistevano alle intemperie. Erano salde, immobilizzate sulla pelle, vipere a succhiare sangue immaginario. Il contorno dello specchio era cornice e salvezza di un’immagine già storpiata nei colori e nella forma. Ero io, erano serpi, era la fatica, era l’ansia di non essere abbastanza.


Io non so darti che l’inferno.


E le ammissioni, la rassegnazione, coloravano di nero l’aria intorno. E le lacrime, mischiandosi alla pioggia, erano piccole verità a formarne una sola, e più grande. Ma la pioggia non lava le colpe, mi ripetevo, non pulisce coscienze, non è remissione, non è colpa, né peccato.
E il contorno dello specchio di ricami e vortici brillava, placcato d’oro finto. La finzione, di nuovo, mi si presentava agli occhi. Se non la conoscessi, mi dicevo pure, sarebbe uno di quegli incontri da dimenticare.



E poi i tuoi occhi smisero la pioggia.
Vai via, io non so darti che l’inferno, ti ripetevo.



E ora che sei andato via, ora che le parole son acqua scivolosa ed i ricordi pure, ora che la stanza è vuota e dentro lo specchio ci siamo io e te a guardarci da angolazioni nuove e punti di vista luminosi, ora che il buio è luce, ora che le nostre mani non si toccano più, ora torna da me,

io
non so
vivere
all’inferno.


8 commenti:

gel.81 ha detto...

Croce e delizia, spleen senza colpa ne soluzione. Magnifico...
Brava!

InvisibleKid ha detto...

un diretto allo stomaco.

dudevant ha detto...

Io non so darmi che l'inferno.

E quando leggo te leggo me.

Grazie.

numero51 ha detto...

'doi vote' è la cover di carmen consoli.

utente anonimo ha detto...

:D

Eteronima

Nana1985 ha detto...

Colpita...e affondata.

numero51 ha detto...

prima macigni, poi vipere, poi acqua

ma soprattutto la raffinatissima parafrasi continua

di chissà che

che chissà

:O

Sojue ha detto...

"Bendita entre todas las mujeres
tú, que no estorbas,
tú que estás a la mano como el bastón del ciego,
como el carro del paralítico.
Virgen aún para el que te posee,
desconocida siempre para el que te sabe,
¿qué puedo darte sino el infierno?"

Jaime Sabines - Otra carta.

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