lunedì 26 settembre 2011

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►Stormy Weather, Little Dragon

Timidamente si affacciava l’autunno, con il sole ancora tiepido e le foglie marce a dondolare. Ne guardammo i colori, un giorno. Sapevi distinguere, in quell’arcobaleno di toni, il colore che io amo.
"Quello è un sempreverde". Io, che do un colore ad ogni cosa, stentavo a credere che qualcosa non cambiasse, non morisse mai: "dici sempre ed è come se dicessi mai, io non credo al mai e non do fiducia al sempre". 

E' per questo che non t’ho mai detto sempre, sarebbe stato come dirti mai.

[ Di grigio si colorò il giorno, o forse era già notte senza che me ne rendessi conto. Si affiancava la mia ombra ad altre immagini distese, a fare corpo dipinto con la luce e a ritagliarsi, sull’asfalto, un suo posto esclusivo. Come se uno spazio ci fosse, a delimitare quella che sono. Come si potesse chiedere di non calpestare quell’ombra, o di camminare un centimetro più su.


Alzai gli occhi e mi sembrò di vederti aprire le mani, ed unirle, come a raccoglier neve. Ma io non ho niente da darti, e non sono che un’ombra, oggi, che cerca di cucirsi un vestito addosso. Ma i fili, le righe, i termini, son troppo corti per ricamare anni, e le mie forbici troppo molli per tagliare ciò che c’è da dimenticare. Era calda la terra ed odorava di incenso e d’ambra, e si mescolava al mio profumo quello dei ricordi, troppo vicini per esser raccontati e così intimi, così preziosi da essere allora, e ora, prigionieri del silenzio.


Poi mi sembrò di veder le tue mani chiudersi, e allontanarsi l’una dall’altra, ed indicare ognuna una traiettoria differente. Non è a destra né a sinistra il percorso che arriva a me. Poi indicasti, quella sei tu. Di nero ero vestita, su sfondo grigio, e mi guardavo. Mi toccasti il viso, questa sei tu. Di nero ero vestita, sullo sfondo la città, e mi guardavi. ]


Cadevano, le stesse foglie a cui parlammo di noi, in un altro inizio d’autunno. Non c’era neve da raccogliere, né sole a scaldarci, c’erano foglie ad ammantare un’estate da far addormentare. Eravamo, noi, solo ombre sbiadite. E i nostri giorni foglie secche, ormai cadute, sgretolate. Di un sempreverde vigliacco, ora arancio, che non ha mantenuto una promessa.

Per questo non t’ho mai detto mai, sarebbe stato come dirti sempre.
E sempre, ora lo sai, non lo diremo mai.





 



4 commenti:

numero51 ha detto...

ombra scaccia ombra, sull'asfalto


http://vimeo.com/7893640

maipersempre ha detto...

quel sempre che spaventa...troppo grande da comprendere per la nostra mente...

tvordi ha detto...

e poi?

Eteronima ha detto...

poi è la parola che più mi piace ultimamente.

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