domenica 28 ottobre 2012



Domenica. Le lancette a cambiare direzione. Non ho più parole da incartare, non ne ho da cantare. Attendo, mai stanca, che qualcuno ne scriva al posto mio. Non più parole, né titoli, né rime, né giochi di suoni. Solo una musica che racconta di una domenica –sporca- che mi ha regalato l’illusione di poter tornare indietro. (un) domani, forse, ne scriverò-ne scriverai.




(Labiali scempie si prende una pausa. Da me).



4 commenti:

flyinlife ha detto...

Nessuno potrà mai scrivere di quelle parole Tue.
Nessuno sa cosa palpita nell'animo tuo, e quel fiume di parole che scorre impetuoso e prepotente, nessuno lo conosce, nessuno.
Tu.
Tu.
Tu.
...............rispondi..

Eteronima ha detto...

Sei cara, come sempre. Non riesco a risponderti su iobloggo, non so perché. Appena riesco ti scrivo. Sei un tesoro, lo sai. ^_^

Phaberest ha detto...

La domenica è un po' doppiogiochista. Da un lato è il dopo di sabato, dall'altro è il prima di lunedì.

Non fidarti della domenica!

Eteronima ha detto...

Di doppiogiochisti ne ho parecchi intorno, sai? E la domenica, pensa, è la meno doppiogiochista di tutti. Ci ho pensato, al fatto che fosse una decisione affrettata, e dettata da una giornata troppo particolare. Ci ho pensato e ci penso. Grazie del pensiero, felice di rivederti qui.

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