martedì 22 maggio 2012

Pioggia e clorofilla (e poi solo un'ombra)




Ti prego, non fermare la pioggia. Ché tutto quel che sento, oggi, è pioggia. Lavasse pure ogni cosa, scrostasse le persone dai residui dei loro errori –ancora attaccati alla pelle, ancora sensi di colpa penetranti-. Sciogliesse pure il ghiaccio che congela questo tempo, da mesi immobilizzato. "Si manterrà sempre giovane e intatta la voglia di amare", mi dicevano. Ma appassirà in un istante, mi dicevo io, se improvvisamente un giorno tornasse il sole. Ci vuol costanza – come a dire ci vuole allenamento- pure nei sentimenti. Ci vuol resistenza e luce –chiarezza- quanto basta. Una vera e propria fotosintesi clorofilliana. Del tempo. Del cuore.

E in questo tempo il fumo mi ingoia ancora. Nella sua danza tribale –così disordinata, ma sinuosa-, nel suo cercare senza sosta un punto d’approdo. Come si affanna, questa nuvola tossica, voltandosi in ogni dove, roteando su sé stessa, fluttuando -come non riuscisse a respirare che sé stessa- alla ricerca di aria buona. Sembra di riconoscermi. Nella penombra –ancora troppo buia- del suo profilo, rintraccio il momento esatto in cui mi accorsi che i suoi tratti erano delineati esattamente come la luce li dipingeva. Ingoio ancora del fumo. La sua ombra –nella penombra- ancora oggi, senza riflessi a stagliarla, è ritratto appeso in questa stanza. L’odore del fumo, misto a quell’umidità che indolenzisce le ossa, fa dei ricordi chiusi qui dentro corpo putrido e stagnante. Li ho seppeliti, li ha seppelliti un profilo nuovo.

Ti prego, ti prego, non fermare la pioggia, non coprirne il rumore, non abbassare le serrande, non chiudere i vetri. Che tutto quel che può lavare, lavi. Che tutto quel che può spogliare –gli alberi di foglie secche o di frutti maturi, i muri di manifesti o di scempi o vere opere d’arte-, spogli. Che la terra ne ricavi nutrimento a sufficienza per far germogliare nuovi fiori, e che il sole di domani possa non farli appassire.
In questo tempo, inalo ancora del fumo. Pongo gli accènti giùsti sulle parole per far comprendere la cadenza del mio cuore – del mio tempo – ad orecchie nuove, che mai mi avevano udita. Soffoco gli istanti, cerco –cogli occhi- di aprire le fessure ancora socchiuse del mio lasciarmi andare. Tra le ciglia, il riflesso del sole, domani, aprirà nuovi varchi.

E tu, tu che sèi clorofìlla – che assòrbi per me lùce e chiarézza-, tu che sèi pér me la piòggia -che scìvoli vìa gli errori mièi, che làvi le paréti del mìo déntro- ti prègo, nòn fermàrla, ti prègo, 


nòn andàre vìa.

7 commenti:

Flyinlife ha detto...

Mai avevo letto preghiera più avvolgente e tenera..
E non andrà via _che sarebbe cieco o matto_
che gli accenti tuoi, il cuore li legge eccome...
Come la leggerezza della luce _che fra le ciglia tue_non è riflesso, ma fonte..

Eteronima ha detto...

Sei poetica. E mi regali ogni volta un sorriso.

chand ha detto...

non mi vengono in mente altre immagini perfette se non quelle evocate da layne:

http://www.youtube.com/watch?v=HR1D2AYm69A

Will she keep on the ground, trying to ground me
slowly forgive my lie, lying to save me
could she love me again or will she hate me
Probably not, i know why, can't explain me

Did she call my name?
I think it's gonna rain (AGAIN)

Eteronima ha detto...

Un'emozione a mordere lo stomaco (again)

a song for simeon ha detto...

...in all this turmoil, before red cape and foil come closing in for a kill. Come feed the rain...

C.k. ha detto...

Ecco... questo è il tipo di post che più sento vicino. Un impasto avvolgente di vibrazioni terrestri (perchè non c'è nulla che ti possa avvinghiare alla terra come la pioggia), di nostalgie latenti e la muta speranza di un cielo nuovo che la pioggia prepari e preceda.

Poi,il ritmo interno delle parole è fondamentale.
E' quello che ci permette di entrare in assonanza con uno stato d'animo e con la sequenza delle immagini che le parole provano solo ad evocare dal buio.
Un post preghiera-invocazione-confessione:
..." Sciogliesse pure il ghiaccio che congela questo tempo, da mesi immobilizzato... Ci vuol costanza – come a dire ci vuole allenamento- pure nei sentimenti. Ci vuol resistenza e luce –chiarezza- quanto basta. Una vera e propria fotosintesi clorofilliana. Del tempo. Del cuore."
.
Mi piace perchè è detto perfettamente. Ed è proprio così

Eteronima ha detto...

a song for simeon: un vero piacere vedere tue tracce qui (proprio ora ha iniziato a piovere, buffo, eh?).

cKlimt: I rapporti umani come piantine da accudire, la pioggia come nutrimento e purificazione. C'è assonanza tra due modi di percepire ciò che accade, c'è assonanza tra le parole. E poi c'è un'assonanza recondita tra il suono della pioggia -che potrebbe essere di un corso d'acqua o di qualsiasi altra cosa- e ciò che senti dentro.

Sei sempre il benvenuto. :)

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