martedì 13 novembre 2012

La bugia






- "Perché vuoi andare via?" -

Viale Manzoni sembra distendersi come tappeto, mentre il cielo cerca di scoprirsi gli occhi. Queste nubi come ostacoli, ad impedire la chiarezza della luce. Roma respira ad ogni passo, la senti fremere, terra che ribolle al ritmo del cuore del mondo. Il cielo, a quest’ora, ha sfumature arancio. Si incastrano, sempre più debolmente, a tangenti di fumo che accarezzano soltanto il sole. E’ bella, la Roma delle cinque, quando a guardarla son due occhi in cui il sole si rispecchia bene, che cercano luce e la trovano, che hanno ancora fiducia nel domani. Il marciapiede è lo stesso – stretto, troppo stretto per due -, ma l’aria che si respira è un’altra: l’odore di zucchero filato si confonde con quello disgustoso dello smog. E’ Roma: è calda, trema ancora, sempre savia, mai sazia. Traiettorie di occhi ai semafori, il lasciapassare verde, strisce bianche sulla strada come quel gioco da bambini. Mani che si scontrano per caso, il “prego” sommesso di quell’uomo alla fermata. Salgo sulla metro ed i ricordi si accavallano, una vita scritta sui muri e sulle panchine di questa città, flashback di me in ogni angolo ed in ogni via, quel rimpianto che non ho mai confessato, quel bacio che non ho più dimenticato. Si potessero scrivere, quelle emozioni che non hanno un nome comune, quelle fermate del cuore che hanno nomi propri: le ho riviste oggi, dal finestrino della metro, scorrere più veloce del tempo. Volti e voci e un solo odore, il mio corpo che s’è trasformato negli anni, i libri letti aspettando la fermata giusta. I treni persi e quelli rincorsi, le sirene come mille richieste di aiuto. E poi le persone, i loro sogni calpestati come sigarette, i loro soldi persi in una mano di poker. Roma è tutte le volte che non l’ho fatto, quelle in cui sarebbe stato meglio non aprire la porta, quelle in cui il cielo sopra la città era così eloquente da zittire pure il sangue. Ci pensa la città, quando necessario, a rendere gioiello un istante. Roma è quella lacrima che somigliava ad un verdetto, quella lacrima in piena, fredda di un gelo che mai si scioglie. Roma che mi ha visto nascere, poi tornare, come una mamma che sai che sempre ci sarà. Roma che è una donna anziana, saggia e battagliera, che non si spegne mai. Roma, bella e puttana, di calze rotte e un ansimare forte. Roma-mamma, Roma-amante, Roma-casa, Roma-realtà.

-"Perché vuoi andare via?"-
-"Perché l'ho amata e la amo alla follia, e l’amore per sempre è solo una bugia".-

6 commenti:

cieloterrafuocoacqua ha detto...

Sì, "l'amore per sempre" non esiste o per lo meno si alterna a tante altre emozioni. Anch'io ritorno a rivedere quelle vie che hanno raccolto le mie emozioni e quando sono lì mi sembra che tutto sia fermo ad allora, a volte esce un bambino o una bambina da una casa e li confondo,mi sembra di riconoscere in loro gli amici di un tempo. Scrivendo di questo, niente va perso. Un saluto, Fulvia

Eteronima ha detto...

"Scrivendo di questo, niente va perso": quanto è vera questa frase. La vita che rivediamo fuori di noi è DENTRO di noi, come a dire che ovunque io vada, tutto quello che ho vissuto sarà con me. Grazie del pensiero, un sorriso. ^_^

Angie ha detto...

I brividi. "..una vita scritta sui muri e sulle panchine di questa città, flashback di me in ogni angolo ed in ogni via, quel rimpianto che non ho mai confessato, quel bacio che non ho più dimenticato. Si potessero scrivere, quelle emozioni che non hanno un nome comune, quelle fermate del cuore che hanno nomi propri." è quello che sento ogni giorno per un'altra città. Anzi, a volte, temo di perdermi qualche flashback o di non ricordare quel rimpianto. E allora mi concentro..e il viaggio in tram prende vita. ^_^ un bacio!

Eteronima ha detto...

Chissà quanti treni, quante strade, quanti tram e quante fermate ancora. E quante parole ancora da scrivere. (Poi mi sorprende come la PANCHINA sia una costante nella mia/nostra vita: da quando ero/eravamo piccola/e, accanto all'altalena o di fronte alla scuola elementare). Non so perché, ma vedo tutto come con gli occhi di allora, ho speranza e fiducia nel domani. E nelle panchine, ovvio. :D Bacetto, amica mi'.

Flyinlife ha detto...

L'Amore è il modo in cui tuoi occhi guardano fuori ed è per sempre si _io ci credo_..

Eteronima ha detto...

Ma hanno bisogno di nuovi orizzonti, Fly. Ti bacio. ^_^

Posta un commento