giovedì 6 dicembre 2012

Il sole delle sei




Un tuo sospiro. Anni luce lontano quel sentiero che –tortuoso – legava le mie gambe alla tua terra. Quella sottintesa certezza di esser parte di un’esistenza naturale, tra la partenza e il non arrivo. Cemento o cera a dividermi dal traguardo – la consapevolezza di poter tutto e tutto non riuscire. Il margine del foglio chiede tregua per quella corsa che non so fermare. E, come d’inchiostro, ancora sanguinare. Poi il sollievo di saper ancora inventare: due schizzi di colore all’angolo del bianco, semmai finirà il giorno avremo colori artificiali  da guardare. E mano nella mano – dita tra le dita - inventeremo nuove maglie, e nuovi incastri e nuovi nodi. E occhi dentro gli occhi nuove strade. La mia camicia sporca di caffè, al 32 di quella via che ti portò da me. 

"Hai tempo? Passeggiamo?"

Sanpietrini come tappe da toccare, arrivo prima io o arrivi prima tu. Perché noi non facciamo squadra in questa lotta, in questo rincorrerci ostinato. Rivali e mai nemici, lontani e mai dimenticati.

"Il sole delle sei è quello che più mi somiglia".

Lo credo. Lo vedo. Questo sguardo universale che tutto vede e nulla lascia in ombra, le tue palpebre e le mie gambe nude, le rughe accennate sotto il mento, la mia cicatrice che è un segno sul cuore più che sulla pelle. E di noi due ciò che resta è un viale, panchine, odore d’erba e occhi grandi – giovani – che ci guarda(va)no sorpresi. E di noi due ciò che resta non è una vittoria. E’ il puntare un obiettivo e non lasciarselo scappare, è una catena di parole che non riuscirò mai a spezzare.

Il sole delle sei 

Sai

Ti somiglia

Ed è un quadro, un disegno, uno schizzo, nelle pupille e più in fondo. E' quello che resta e quello che avremo  di noi, è l’ennesima forma che, tra tutte, non so riconoscere, il sogno d’istinto che non so cancellare. Le dita incrociate a tener fede ad una promessa. Il mio profumo e la tua giacca. La foto che scattai quando te ne andasti, dopo aver bevuto con me l'ultimo caffè/la foto che scatterò quando te ne andrai, dopo aver bevuto  il nostro primo caffè.






Sotto quel sole delle sei che tanto ti somiglia. 
Sotto il sole delle sei che è già una promessa.


4 commenti:

flyinlife ha detto...

Sei meravigliosa...nella tua nostalgia che non sa di passato ma lascia aperta la porta del futuro..Apre il cuore alla speranza perfino a me...

Eteronima ha detto...

Felice che lo faccia. Di speranza ce n'è sempre stata, Fly. Ma la fiducia, la fiducia nel futuro, solo ora torna a far capolino. Ti bacio.

Hally Lou ha detto...

Parole bellissime. Senza tempo. Senza limiti che non siano valicabili.

Eteronima ha detto...

Senza rancore e senza fretta, soprattutto. Ti bacio, Hally cara.

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