domenica 2 dicembre 2012

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Il tuo profilo migliore, le dita che somigliano a uncinetti –sempre agitate a riprendere il filo del discorso-, le scuse ripiegate come jeans e all’occorrenza indossate, i tuoi ritardi sulla vita, i ritagli di una fotografia mai buttata, i giri a vuoto in auto, l’aria fresca dal finestrino –dritta sulla faccia, a risvegliare la realtà-, l’ennesimo Dicembre in fila sull’autostrada, le mani onnipotenti di tua madre, quella maglia che è lì solo per esserci, il sapore delle parole, gli odori delle stagioni a susseguirsi senza farsi riconoscere, i tuoi progetti andati in fumo, quell’amore denso che pompa e rimbomba, nella gola e dentro al petto. Gli occhiali che non hai più comprato, i disegni ritrovati, quelli ancora da inventare. Lo smalto sulle mani di cui non puoi fare a meno. Il profumo che cercavi. Le parole che non sai dire. Gli anni da bambina, che raccontarli è un pugno in faccia. Gli anni che verranno, che raccontarli è una scommessa. Le poesie da quattro soldi che pure hai scritto, a dieci anni appena, come un tatuaggio oltre la pelle che non puoi lavare via. Le lacrime di fronte alla malattia, concime per il tuo coraggio. La consapevolezza davanti alla morte. Il tuo fingerti serena e sorridere alla vita. La vita che ti fa così paura. Il tuo modo vigliacco di affrontare i guai: son iniziati e passeranno. L’andare avanti e camminare a stento, senza però fermarti mai. Tua sorella che è un cielo terso. Gli occhi che da sempre ti conoscono, un invito a non aver mai più paura. Le cadute da ferirsi, le ferite da cadere e non rialzarsi più. Gli schiaffi dati e quelli ricevuti, le telefonate interminabili eppure terminate, i libri che ti hanno cresciuta e continuano a crescere in te. Quelle emozioni che non sai trattenere, che non sai gestire, che non sai nemmeno definire: 

veder le tue mani tremare mentre scrivi di te stessa come non fossi te.

Da me, a me. Un regalo. 
Per guardarmi allo specchio. Per non dirmi più “te”.
2.12.2012

4 commenti:

chand ha detto...

le parole che sai dire e gli anni che gireranno intorno ad esse ... talento, stigma prenatale, specchio che riflette anche la tua ombra, tremare è verbo di logistica, il nervo che scuote la mano, la mano che si consegna alla natura ... indiscutibilmente, il tuo profilo migliore:)

Flyinlife ha detto...

Questa musica mi rimanda il viso di un uomo, eppure nelle parole ci sei Tu, c'è la tua emozione, c'è la tua voglia di raccontarti.. Sei bellissima.

Hally Lou ha detto...

Resti tu. E sei bella. E sei il tuo mondo migliore.

Eteronima ha detto...

chand, come le parole dette ad un telefono la notte del tuo compleanno, dette e dimenticate, dette per ammortizzare il gong degli anni. Sono un tremare anche quelle. Grazie della tua presenza, again.

Fly, c'è. C'è un uomo, l'ho visto anch'io. C'è un uomo che mi ha insegnato la vita fin quando ha potuto. E ci sono io che, zoppicando, provo a percorrere questa strada nel migliore dei modi che conosco. Sei bella tu, lo sai.

Hally, resto io e questi anni passati. Resto io e la voglia di futuro che divora. Un mondo migliore che devo ancora conoscere, dentro e fuori di me. Ti abbraccio.

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