lunedì 14 gennaio 2013

Quel sorriso qualunque (il filo di Arianna)




Di un istante appassito, del suo rifiorire a Natale.

Era una mattina qualunque, col sole smorzato da una pioggia discreta. Era stata una notte come tante, ancora incapace di luce naturale, in quello scenario che è Roma, naturale quanto basta a dar senso all’ornamento. Luci, ritagli di vernice bianca sull’asfalto, il filo di Arianna come percorso reale, una sola traiettoria-il dubbio è se partire oppure star fermi. Non sapeva, no, ancora non sapeva per quanto tempo sarebbe rimasta. I bicchieri della sera prima – uno sporco di rossetto- erano l’unica certezza che quel momento realmente era stato: tutto, si diceva, sembrava la messa in scena di una sceneggiatura. Da lei scritta, o da lei soltanto immaginata. Le calze – sfilate all’altezza del ginocchio- erano solo un dubbio: le sue mani, quella notte, l’avevano davvero sfiorata? E quelle chiavi, a penzoloni sulla maniglia del portone, erano forse un invito, un invito a tornare? Ma era soltanto una mattina qualunque, ancora appesa alla luna – suo malgrado, ancora lì, sfocata -, ancora una volta figlia della notte, ancora una volta madre del tempo. E di quel tempo avere ancora così tanta paura. Fu un istante – l’incrociarsi di eventi, di espressioni, di parole-, fu quella condizione inevitabile – sorridergli, senza che nulla potesse fermarla -, a dirle che era lì. Lì. In una mattina qualunque, dentro uno scorcio di Roma – più tua che mia - qualunque, in un Ottobre qualunque, in una serenità qualunque.  Ma era lì. Non importava l’ordine dei libri in libreria, la disposizione dei mobili, il freddo o il caldo della stagione, non importava null’altro. Ciò che davvero contava, in quel contesto qualunque, era che, dopo molto tempo, Amandine non si sentiva una qualunque. E quel sorriso – distratto, pure un po’ capriccioso – no, non era un sorriso qualunque.


(Guardare tutto con occhi sereni,
 per il tempo che sarà)

4 commenti:

Hally Lou ha detto...

Indossa quegli occhi sereni e non liberartene mai, mia cara.

Eteronima ha detto...

Quanto sei cara, Hally. Con quegli occhi ti leggo, con quegli occhi ti auguro lo stesso.

Flyinlife ha detto...

Meraviglioso questo tuo rifiorire; meraviglioso guardarti e scoprirti di nuovo serena...

Eteronima ha detto...

Sì, Fly, m-e-r-a-v-i-g-l-i-o-s-o.

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