martedì 22 gennaio 2013

E la musica? (ogni cosa al suo posto)






Matita sugli occhi, ché forse basterà a proteggermi. Le ciglia come scudi che non sanno difendere, davanti alle tue. Le parole camuffate, nel tempo, da convenevoli e frasi fatte: come stai? hai più fatto quel viaggio? il lavoro? e la musica? tutto bene, ogni cosa è al suo posto. E invece al tuo posto non c'eri, solo qualche tempo fa. No, non c'eri. Ti cercavo, senza conoscere neanche il tuo nome - che ora rende mute le mie corde, ché solo a pronunciarlo mi sembra di perdere una parte di te, soffiarti via come un respiro qualunque, espirarti e così smarrirti. Non eri, come ora sei, nella maglia intricata della mia sciarpa, non eri sul cuscino, sul mio viso. Non c'eri tra le mie parole, non eri nei miei gesti, nelle mie attese sfibranti e malcelate da un sorriso bugiardo. No, nulla, in verità, era al suo posto. Un filo di trucco a convincerti che non ho negli occhi già il tuo volere - lo stesso, complicato eppure spoglio di incertezze -, il profumo al papavero che adori - il tuo già sulla pelle mia-. Non eri fuori, sebbene fossi - sconosciuto- dentro. Non eri nodo tra i miei capelli - da districare così come i miei pensieri. No, non c'eri.

La frase era la stessa e gli occhi sempre quelli, la traccia che lasciavano, il loro sorridere quanto e più delle labbra. Ha un sorriso, pensavo, di quelli che guardarli soltanto è già un ridere insieme. Rughe d'espressione come rotte - del tempo trascorso, parzialmente nascosto - da seguire senza nulla domandare. 

Eppure una domanda da farsi c'era, ogni volta, mentre il silenzio gridava -muto- ciò che stavamo facendo. E allora, ancora: e la musica? Nelle casse, stordite da ritmi nuovi, intensi e sordi, il silenzio. Il disordine, figlio di un "non importa", era la traccia che lasciavamo di noi. Un disordine, pure quello malcelato - e mai truccato -, che avrebbe potuto parlare. Nessuna disposizione - di libri, di vesti, di parole, di sguardi-, nessuna successione - gli avvenimenti quando inevitabili -, nessun programma - nonostante le intenzioni -. Nessun criterio, nulla - dico, nulla - che fosse in ordine.

Solo una cosa, ora, era - son certa- esattamente al suo posto:


noi.


(Lasciatemi sognare)

2 commenti:

Flyinlife ha detto...

E' un ritorno nostalgico ma tu lo vivi con la consapevolezza che non poteva andare diversamente, che nonostante tutto va bene così. Hai la pace dentro e si vede..

Eteronima ha detto...

Sì, Fly, ho la pace dentro e intorno. E non voglio perderla.
Ti sorrido e ti abbraccio.

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