domenica 19 agosto 2012

Le strade, come i libri

E del mare, sotto questo continuo invecchiare - dei giorni, dei volti, delle carezze -, non resta che l'odore.
Dallo scoglio più alto, verso sud, vidi il tuo viso ridere, e ridere forte, sotto lo scorcio mediterraneo di questa città. Carezzai le tue mani come a pregarti di restare, quando la mano tua divenne sabbia ed il nostro bracciale sul mio polso si spezzò. Sulla strada del ritorno vissi un presentimento, sulla stessa strada, alla partenza, vissi e dissi bugie, inanellate l'una all'altra così fortemente, catene solide, tanto da sembrare indissolubili. E' che le strade - maledette - son come i libri, e come i libri son tutte le cose: raccontano e restano, fingendo di esser dimenticate.
Di quei sorrisi, sotto questo ignorare di cos'è che ho bisogno, non resta che l'eco. Da quella barca che è ferma da mesi vidi il tuo volto sorridere, poi sparire, e con te tutta la città. Fotografai ogni scorcio, ogni strada, e appesi ogni fotografia alla parete, al ritorno. Una in particolare curvò il chiodo. Andai via, andasti via, e di noi non rimase che il peso dei ricordi. Ma le strade, sì, le strade son come i libri, che ti dici "non ricordo" e poi ad uno stimolo - anche il minore - ti accorgi di non aver dimenticato mai.

E di questo mare, sotto questo continuo invecchiare - dei giorni, del se, del dare -, di nuovo, non resterà che l'odore.

2 commenti:

Flyinlife ha detto...

Meravigliosa nostalgia che ti accorgi di avere solo quando scatta quel flash..e ti sconvolge dentro...

Eteronima ha detto...

Bentornata, mia Fly ^_^

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