venerdì 23 aprile 2021

Donna di prima







(Sono queste le notti in cui leggo Alice attraverso lo specchio e non so guardarci dentro. Mastico e ingoio, mai sazia, tutti i desideri. Li sento nel petto, poi ancora nel cuore, fanno tremare la mia passione).

Guardo lo specchio. C'era una volta e sì, c'è ancora adesso, una giovane donna - mio dio, c'è ancora - una giovane donna color della pesca, labbra rosso corallo, penna sottile e affilata, intensa poi appassionata, una giovane donna di carne e incoscienza, una promettente poetessa mancata. Guardo lo specchio, ci vedo un riflesso, son io nello specchio? Segni sul volto del tempo trascorso, il seno rotondo, gli occhiali sul volto, lo sguardo addolcito, sono (davvero?) similitudine di me stessa e di altre: son stata di latte, poi pianto, ora solo riflesso. Mi guardo allo specchio e non taccio, recito a memoria tutti i nomi che ho incontrato come un appello a guardarmi: nuda, stavolta, e vestita di rosso. Nuda, stavolta, svestita di ogni menzogna. Nuda e sincera, come mai prima d'ora. Perché c'era una volta e c'è ancora adesso una donna di tatto, di pelle, di odori, una donna di prima finalmente cresciuta. Morbida ed elastica, a districarsi per anni tra i tranelli del cuore. Tenace, appassionata, ostinata. C'era una volta e c'è ancora adesso una giovane donna color della pesca, labbra color corallo, penna sottile e affilata e il suo specchio incantato.


                                                                                                                                            Antonella

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