martedì 12 luglio 2016

Labiali scempie





Erano nenie, e ricorsi improbabili ai ritornelli di sempre. Era l'iterazione di un momento, sempre lo stesso, a dilatare il presente come preterito: sordo, ridondante e monco, in attesa di un pronome possessivo cui dover rendere conto. Non vi erano pagine che l'occhio potessero destare dal sonno dei giorni, non v'era lettera alcuna - busta, francobollo, indirizzi da entrambe le parti - che potesse rifare la strada a ritroso. 

- Dici il mio nome - 

I fogli sulla scrivania, nel frattempo, si lasciavano scivolare sul precipizio, coinvolti nel soffio della finestra: saranno voli pindarici di significati e significanti audaci, saranno cadute vertiginose verso la strada più breve, pensavo. Spiranti, vibranti, labiali scempie e geminate, a condurre la danza di questi grafemi muti. Muti, ora che un punto e virgola tra me e la vita s'era posto. Muti, ora che non c'era sedia, né volto.

- Basta solo il mio nome, dillo, dici il mio nome.

Ma le stanze, lì dentro, sembravano fatte di cartapesta, le mura non reggere la forza del suono, la porta non contenere il di chiunque passaggio. Le cose, lì dentro, avevano/hanno un altro colore. E le parole, sai, erano solo momenti. Svaniti come il fumo della mia ultima sigaretta, inutili come quello della prima.

Ma il nome mio, il nome mio mi rammenta la vita, il mio nome è tutto ciò che mi ritorna alla vita.

Me lo dissi sottovoce, tra me e me, mentre qualcuno, con un camice bianco, entrò dalla porta e gridò la vittoria. Mi dissi Antonella, dissi piano Antonella, di nuovo Antonella, mentre la bocca sorrideva e gli occhi piangevano tutte le parole che non erano riusciti a scrivere. Mentre quel sogno storpio di bambina tornava a brillare nei miei occhi e le mani di mia madre mi indicavano di nuovo, e come sempre, la strada. 



(Di 1080 ore chiusa in una stanza, 
della solitudine e il dolore provati,
 del mio nuovo sguardo sulla vita)

4 commenti:

asophia ha detto...

Struggente ... Dolce ... Vero ...

Eteronima ha detto...

1080 ore sono tante, e tutte, proprio tutte, sono scritte qui dentro.

Flyinlife ha detto...

Molto spesso le parole più gravi ci rimangono dentro, non riescono a venir fuori; non subito, non in quel preciso istante in cui le pensi; forse verranno dopo, quando bruciano un pò di meno. Intanto c'è il tuo nuovo sguardo alla vita, c'è il tuo nome, immutato e immutevole, ci sei Tu e questo basta.
Ti stringo forte.

Eteronima ha detto...

Ed io stringo te, felice di riaverti tra le mie pagine.

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