lunedì 18 febbraio 2013

Ciglia (la tua carne d'oro e seta)




E cambieranno le stagioni, sì, cambieranno. Cambierà pure questo vento, che da est soffia come fa al mattino la luce. Si modificheranno i giorni, le carezze, e questo fluttuare nell'aria - come sospesi, ad un metro da terra -. Cambieranno i punti di vista, le certezze, le espressioni del tuo viso. Il sonno si farà più leggero, le risate in sordina, il mio fare e disfare sempre più incerto. Ci saranno piogge e giorni guasti, e la fretta di rimediare al danno prima che i tuoi occhi vedano lo scempio. Echeggeranno grida, graffieranno queste unghie la tua carne d'oro e seta, per poi spezzarsi, stremate dalla mia saliva e dai miei nervi. Ci saranno nuovi odori, e nuove facce da mostrare, toni più crudi, lacrime amare. Cambierà questo cielo che oggi pare dipinto - e le sue nubi, quest'ovatta a disinfettare i cattivi pensieri -, il suo apparire terso e il mio volto incredulo nell'ammirarlo. Muteranno pure i baci, l'impazienza di toccare, anche solo di sfiorare, quel germoglio muto e di velluto. Saranno ore di parole, e lunghe lettere in cui chiederò scusa, e abbracci di rabbia a vestirci di pelle, a curare quei graffi, a saperci qui intatti. Cambieranno i film da guardare, il mio piatto migliore, il sapore del caffè la mattina. Sarà diverso anche il respiro. Diversa sarò, diverso sarai.

Ma i tuoi occhi - quel modo unico e umido che hanno di riempirmi, quel vestito di sguardi che ogni giorno indosso, quel dirmi atono che è dietro le ciglia -, il tuo sguardo quando nel mio si imbatte e si riflette, quello no, non cambiarlo mai.


(Domani, o quando sarà, 
uno sconosciuto leggerà)

6 commenti:

Guido Mura ha detto...

Purtroppo troppe cose cambiano, Eteronima; anche certi sguardi.

Eteronima ha detto...

E che cambino, Guido, ma senza deludermi mai. Non di nuovo, non ora. Le cose cambiano e un po' scegliamo di farle cambiare: ci sarà, da qualche parte, qualcosa per cui valga la pena credere che niente cambierà? E se poi cambierà, che cambi. Ma che non graffi. Che non faccia troppo male.

Un sorriso.

Hally Lou ha detto...

Un inchino innanzi a queste parole. Bellissime. Come non capita spesso di leggerne. Come io stessa non sono capace di scriverne.

Eteronima ha detto...

Hally, sei cara. E le tue parole una carezza.

chand ha detto...

che sia questione di dove soffia il vento non c'è dubbio, che uno sguardo possa dirottare le probabili inclinazioni, l'aritmetica alchimia delle ossa calamitate verso corpi complici, è alibi da ginnasiale: "volontà, dove sei? appena incontro gli occhi suoi mi scappi via"

ps: ancora altre lacrime amare? ci saranno incisioni di sorrisi, come levigati da una mano invisibile ed inarrestabile ... aspetta e vedrai...

Eteronima ha detto...

Di sorrisi ce ne sono, eccome se ce ne sono! E maggiore è la serenità, maggiore è la paura di perderla. Maggiore è la casualità, il naturale corso delle cose, la spontaneità dei sentimenti, più importante è preservarli. E sperare che non cambino mai.

p.s. le lacrime amare, solo un'ipotesi -spero evitabile- di come potrebbero cambiare. Ma stavolta, sono certa, non cambieranno.

Un caro sorriso, chand

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