martedì 6 dicembre 2011

Blu notte




Non più parole arricciate tra i capelli. Non più mani a districarle e ad impararle a memoria.
Ho curato ferite grandi e assecondato, con la smorfia afflitta del viso, la forma curva della mia cicatrice. E’ un processo naturale, quello che fa del sangue crosta e della ferita segno. Ma con la musica, mi disse qualcuno, con la musica si disinfetta, e con le parole –le proprie parole- si blocca il sangue in eccesso. Ho ascoltato, e stretto forte i polsi ogni sera, e ceduto all’inganno del raccontarmi. Scoperto presto, sfuggito poi. Ora taccio. Ché le parole, l’ho sempre pensato, storpiano i pensieri. Ancor di più, quando questi sono grovigli di sensazioni inespresse, intrecciate all’incertezza, saldate forte l’una all’altra in un ballo continuo, ed infinito. C’è musica anche lì.
Ma ha un suono nuovo, questa notte, ad ascoltarla dalla stessa finestra di sempre.

Ti è mai capitato? Che, per quanto poco possa valere, non ci fossero parole per spiegare un momento, e che tu le cercassi, ostinato, per trovarle poi, chiare, solo dentro un odore.

Non più parole da ascoltare, in questa notte svestita che non ne ha mai abbastanza. Non più mani sulla pelle, ché son quelle che dicono di più. Senza voce anche i pensieri, così muti e così semplici che diventa un processo naturale pure quello di non rompere il loro silenzio. Di viverlo.
Ma ha il tuo odore, questa notte, ad annusarla dalla stessa finestra di ieri.

E il tuo colore, a guardarla invecchiare, sapiente, sullo stesso cielo di sempre.

3 commenti:

N.H.I. ha detto...

parole che emozionano come sempre sai fare solo Tu ....

ankica ha detto...

I pensieri e le emozioni volano via con le parole...bisogna essere dei maestri per imprigionare tutto in pochi caratteri scritti su fogli elettronici

Anonimo ha detto...

In quel "sempre" c'è tutta la forza dei sentimenti.

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