giovedì 10 aprile 2025

Diaframma




- Buongiorno!

e le direzioni si dividono come forbici, a tagliare di netto quel che è stato e non è più.

Ma io ti conosco, nelle strade desuete che ti segnano il volto (cicatrici vivide, sebbene ormai antiche), io ti conosco negli occhi di ghiaccio che ora sembrano averti. Ma io ti conosco, annebbiato dai fumi dell'alcool e dei tuoi pensieri, piccoli scriccioli indifesi e indefessi, che lottano col senso di colpa e l'angoscia irrimediabile del non più. Io, sì, ti riconosco - i tuoi passi sicuri quanto i miei, le tue braccia aperte verso il mondo e poi il tuono della tua voce quando si appoggia piano sul tuo e sul mio costato - , ti sento, di nuovo e ancora, e ti risento farti pentagramma, poi strumento, di una sinfonia che io intono a malapena. Diaframma, di petto, poi a voce piena.

Hai gli occhi appassionati, così mi avvicinasti due vite fa, e furono baci di passione e parole di cartapesta. Bugie, pensavo, anche le mie. Poi una sigaretta si fece in due per conoscerci, e dentro il fumo riuscivo a scorgerti limpido: tu scrigno di desideri tremanti, io leggera e ancora paziente, già disegnavo con le parole i miei languori sul foglio. Gli anni hanno cambiato i nostri accenti e i nostri nomignoli, combinato lettere a caso e inventato declinazioni che neanche avremmo mai immaginato, le casse hanno forse cambiato il suono, e nelle mani altro tatto e altri odori. Eppure ti riconosco, ancora e di nuovo, e ti riconosco minuto e possente, e ancora in me farti segreto, e poi di nuovo grido, e poi ancora piccolo minuscolo segreto.

Sei qui, dicesti quel giorno, malcelando lo stupore di vedermi cambiata, nel corpo e negli occhi, prima ancora che distante, dalle tue rughe e dai miei sorrisi aperti di un tempo. Sono qui, pensai, e sorridendoti ti concepii intatto, nuovo e uguale a quel che eri. 

- Come stai? Sei diventata mamma, che mamma sei? 

- Come stai? Sei diventato papà, che papà sei? 

Anni come miraggi e un solo soffio di vento a concederci tregua. 

- Hai smesso di fumare? 

- Ormai da anni. 

- Sei sempre bella. 

Anche tu lo sei, ma mi taccio. 

- Hai ancora gli occhi appassionati, proprio come quando ti ho conosciuta.

Diaframma, di petto, poi a voce piena:

- Anche tu.

- Hai tagliato i capelli?

Un taglio di netto, a cancellare quel che è stato e non è più. 

Ti sorrido e annuisco, in fondo hai ragione tu.

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