giovedì 1 dicembre 2016

Verticale (deliri dell'inconscio)







Verticalizzare l'onda del tuo mare, come fune improvvisata tra il cielo e la terra. Verticalizzarne l'andatura, il movimento, persino il suono. Avere la costanza di attraversare onde magnetiche e non. Variazioni diatopiche che mi sconcertano, mi mettono alla prova, esaltano il mio linguaggio. Potessi codificarlo, quello della distanza, e farne alfabeto basilare e milioni di declinazioni possibili. Potesse la mia attitudine essere il coraggio, piuttosto che grafie monche di letture. Potessero le mie mani svelarti questo cuore, potesse questo vento arrivare fino a lì. Potessi scriverti lettere lunghe un giorno intero, ed abbracciarti al ritorno a casa dopo ore di rincorse. Potessero i miei occhi raccontarti che non c'è posto dove andare, diverso da questa sedia, queste strade, questa città. Potesse la mia mente bambina spiegarti quanto è dura da mandare giù l'impossibilità di fare. Potessi davvero concedermi ad ogni tipo di espressione, potessi dirti, del mio sentire, la ragione. 

Verticalizzare il timore, farne nutrimento per questo cuore esausto, deglutirlo, ingoiarlo, farne risorsa e bagaglio. Sbalzi di temperatura che il mio corpo non tollera, estati capovolte che hanno il sapore della lontananza. Confondo la mancanza col capriccio, confondo l'amore col desiderio inappagato. E allora devo verticalizzare l'idea di te, ché astrarla, sai, non m'è riuscito mai.

Verticalizzare il nostro sentimento, come a dire che non c'è distanza da attraversare, oceani da percorrere, sguardi da evitare. Verticalizzare questo tremore del cuore - sentirlo intatto, nella carne, rimbalzare come una molla matta tra il cuore e la pancia e poi ancora tra il cuore e la pancia - . Ruotare di novanta gradi questa linea della vita, modificarne il percorso, accorciarne i tempi. E intanto andare sempre dritto, sempre dritto, ché in fondo, spero, c'è una notte d'amore da gustare. Fosse anche solo quella, fosse anche solo un bacio, fosse una carezza, uno sguardo, un gesto inconscio. Fossi tu qui con la tua pelle, fosse la tua voce senza nessun filtro. 

Fossero davvero giorni di cura, 

fosse davvero un viaggio senza nessuna paura.



(di tutte le cose che avrei da dire,
 e di tutte le paure che serbo dentro di me)

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