lunedì 5 maggio 2014

Fi-ore





Certi giorni la finestra pare parlare: c'è un mondo fuori ed uno dentro, entrambi da esplorare. Chiusi, noi, in un amore di cartapesta - arruffato ed elegante, rumoroso, talvolta -che si apre alla vita come un germoglio. E' nato, tra queste quattro mura, un incrociarsi di istanti, eventi, sguardi e sorrisi, che non so come narrare.
Certi giorni pare pure fretta, questo corrersi incontro nonostante i bassi di una storia che è nata figlia di uno stelo già spezzato e dal quale nessuno - nessuno- avrebbe mai sperato nascesse nuovo petalo. E' che, certi giorni, tutto questo darsi ha un nome solo e una sola possibile declinazione, qualche rima baciata com'è quella con fi-ore. Son gli stessi giorni in cui corro - tra una casa da svuotare ed una da riempire - per inseguire il mio/nostro futuro. In una Roma caotica, che non sopporta di vedermi percorrere a piedi tre chilometri ogni giorno - tale la distanza che prima d'oggi ci separava -, e mi guarda stupita dai finestrini dei tram. - Corro a casa - vorrei dire a tutti - urlarlo, urlarlo come si cantano le canzoni d'amore, come si esprime il dissenso, come si annuncia una gioia - urlarlo una sola volta e poi sdraiarmi, la sera, accanto ai tuoi occhi socchiusi.
Certi giorni non so fare altro che sorridere, del tempo trascorso e di quello a venire, dei progetti e pure del rischio che questi vadano in fumo. Son giorni rari: corpi sinuosi che muovono, indisturbati, le fila di me. Qualcosa oltre la quale io non posso - non voglio. Vortice astratto di eventi, combinazioni, chiavi da tenere e altre da dare indietro. Poi gli scatoloni. Le foto, pure quelle. Il contratto dell'amore che vieta - dico vieta - non ci si lasci libertà. E' questa la mia promessa: libertà. Che tu sia sempre ciò che sei.

E' che certi giorni capisco di non saper scrivere della felicità. Gli stessi giorni in cui sono felice. Si scrive il dolore, quasi mai l'amore. Ma certi giorni vorrei dirti che sì, ho tempo a sufficienza per iniziare e stravolgere tutto, rompere di nuovo il divano, fare progetti e, se così sarà, distruggerli in un lampo, ho tempo a sufficienza per darmi all'amore e ai litigi, per sorridere e struggermi, per sopportare il solletico, e per guardare altre mille puntate della nostra serie preferita.
 
E avrò tempo, ogni notte, fosse solo un secondo, per guardarti a occhi chiusi mentre fai riposare la vita. Che pare così vera e bella, in questi giorni qui.
 
 
(Slanci emotivi
si prendono gioco di me)

2 commenti:

Hally Lou ha detto...

Certi giorni son così belli che le parole non bastano a descriverli. Si tacciono e si conservano. Poi un bel giorno sbucano fuori e ti accarezzano.
Così, mi auguro di leggere sempre nuovi silenzi.

Eteronima ha detto...

Li leggerai, Hally, e soprattutto SAPRAI leggerli.

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